Passa il Paris Saint-Germain, ma il Liverpool esce dalla Champions League con la consapevolezza di aver giocato una partita di altissimo livello, in una sfida che ha incarnato tutta l’intensità e la qualità della massima competizione europea. L’equilibrio tra andata e ritorno ha reso questa doppia sfida un manifesto del calcio moderno: ritmo forsennato, transizioni rapide e una dose di spettacolarità che ha reso il confronto memorabile. Alla fine, a fare la differenza sono stati i dettagli: il PSG ha saputo capitalizzare al meglio il proprio momento, mentre il Liverpool ha pagato la propria imprecisione e, soprattutto, l’eroica prestazione di Gianluigi Donnarumma.
La partita è iniziata con le stesse formazioni della gara d’andata, un segnale della fiducia di entrambi gli allenatori nel piano tattico impostato. Il Liverpool si è schierato con il suo consolidato 4-2-3-1, affidandosi a Salah, Szoboszlai e Diaz dietro Jota, sostenuti dalla coppia di centrocampo formata da Gravenberch e Mac Allister. La linea difensiva, con Van Dijk e Konaté al centro, Robertson e Alexander-Arnold sulle fasce, e Alisson tra i pali, ha confermato l’identità della squadra. Il PSG ha risposto con il 4-3-3, con Donnarumma in porta, Hakimi e Mendes terzini, Marquinhos e Pacho centrali. A centrocampo Vitinha, Neves e Ruiz hanno fornito equilibrio e copertura, mentre in avanti l’intercambiabilità di Dembélé, Barcola e Kvaratskhelia ha rappresentato la principale arma offensiva dei francesi.
I primi minuti sono stati un assalto furioso del Liverpool, che ha spinto il PSG dentro la propria area. Salah, apparso molto più attivo rispetto all’andata, ha costretto Mendes a un salvataggio in extremis e poco dopo ha sfiorato il gol con un sinistro a giro. Ma proprio nel momento migliore dei Reds, è stato il PSG a trovare il vantaggio con una giocata di grande qualità: Mendes ha trovato un filtrante che ha tagliato fuori sette avversari, Barcola ha servito Dembélé, e l’esterno francese ha approfittato di una respinta corta di Konaté per battere Alisson. Era il dodicesimo minuto e l’1-0 parziale riequilibrava la doppia sfida.
Il Liverpool ha provato a reagire, ma si è trovato davanti un Donnarumma in serata di grazia. Il portiere italiano ha respinto un tiro di Konaté con una parata plastica, mentre dall’altra parte Alisson ha dovuto chiudere su Barcola, lanciato in porta da Kvaratskhelia. Se il primo tempo è stato caratterizzato da un’intensità incredibile, con una qualità di palleggio eccezionale in spazi stretti, nella ripresa il Liverpool ha aumentato la pressione, costringendo il PSG a difendersi con ordine. La squadra di Slot ha prodotto più occasioni, ma ha visto annullarsi un gol di Szoboszlai per fuorigioco e ha colpito il palo con Quansah, ancora una volta in offside.
Dal punto di vista statistico, i numeri confermano il dominio del Liverpool: nei tempi regolamentari i Reds hanno chiuso con un xG complessivo di 1.56 contro lo 0.13 del PSG nella ripresa, con 18 tiri totali contro i 3 degli avversari, 22 tocchi in area contro 4 e un possesso palla che è cresciuto fino al 53%. Tuttavia, ogni tentativo si è infranto su Donnarumma, che ha effettuato almeno tre parate decisive negli ultimi venti minuti. Il PSG ha provato a resistere con le transizioni, ma ha sofferto la pressione avversaria, riuscendo a creare pericoli solo nel finale con Kvaratskhelia e Dembélé.
Nei supplementari, l’inerzia del match ha continuato a favorire il Liverpool, ma il PSG ha trovato qualche occasione in più. Doue ha sfiorato il gol con una giocata individuale, mentre Alisson si è opposto a un diagonale di Dembélé. Alla lotteria dei rigori, il PSG ha dimostrato maggiore freddezza: Salah ha segnato il primo per il Liverpool, ma poi Donnarumma ha neutralizzato i tiri di Nunez e Jones, permettendo a Doue di sigillare la qualificazione. A differenza di Alisson, che ha solo sfiorato i tiri avversari, il portiere italiano ha mostrato riflessi straordinari e un’incredibile capacità di leggere le intenzioni degli avversari.
La vittoria del PSG è legittimata dalla resilienza della squadra di Luis Enrique, che ha saputo soffrire nei momenti più difficili e ha sfruttato al meglio le proprie occasioni. Tuttavia, il Liverpool può recriminare per le tante chance create e non concretizzate. Le statistiche finali raccontano di una partita dominata per lunghi tratti dai Reds (xG complessivo di 1.64 contro 1.97, 11 tiri in porta contro 4 nei supplementari), ma alla fine la differenza l’ha fatta un Donnarumma in versione eroica.
L’uscita del Liverpool rappresenta un colpo duro per le ambizioni della squadra di Slot, che ha mostrato qualità e intensità, ma è mancata nei dettagli. Per il PSG, invece, è una qualificazione che conferma la crescita del gruppo e la capacità di affrontare con maturità le difficoltà. Ai quarti di finale, la sfida più probabile sarà contro l’Aston Villa, un confronto che metterà ulteriormente alla prova la squadra di Luis Enrique. Ma se la serata di Anfield ha insegnato qualcosa, è che questo PSG è pronto a lottare fino alla fine.