A volte il calcio segue una logica spietata, altre volte si concede il lusso di scrivere storie di ribellione al destino. La Lazio di Baroni, in nove uomini contro undici, trova un incredibile successo a Plzen al 98′, in un epilogo che ricorda le imprese più rocambolesche della sua storia recente. Un colpo da ballerino di Isaksen, lui che fino a quel momento aveva sprecato occasioni in serie, chiude una partita ai limiti del surreale. Un gol propiziato dall’indomito Guendouzi, autore dell’assist, e nato da un lancio disperato di Provedel, protagonista di parate fondamentali nel finale. La Lazio vince soffrendo, sfidando i propri limiti, dopo essere stata dominata per larghi tratti del secondo tempo.
Primo tempo: approccio difficile, poi il vantaggio
L’inizio è stato complicato, tra le difficoltà imposte da un campo spelacchiato e il piano partita del Viktoria Plzen, schierato con un 3-4-2-1 aggressivo e tecnico. La squadra di Koubek ha cercato di mettere sotto pressione i biancocelesti con un pressing alto e movimenti fluidi tra le linee. Kalvach e Cerv hanno lavorato bene in mezzo al campo per schermare Guendouzi e Rovella, mentre Sulc e Vydra si muovevano a intermittenza per creare superiorità numerica.
Il Viktoria aveva trovato il gol con Sulc all’11′, annullato però dal VAR per fuorigioco. La Lazio, pur mostrando difficoltà nel controllo del ritmo, ha risposto con una delle poche armi realmente efficaci nella sua serata: il gioco da fermo. Su un corner battuto da Pedro al 18′, Noslin ha spizzato per Romagnoli, che sul secondo palo ha incornato il vantaggio.
Nonostante il risultato favorevole, i biancocelesti hanno mostrato fragilità nella gestione della palla, chiudendo il primo tempo con un possesso palla equilibrato (50%-50%) ma con un dato preoccupante nei duelli difensivi: la squadra di Baroni ha concesso 6 tocchi nell’area di rigore avversaria, subendo la pressione avversaria soprattutto nelle transizioni. Il Viktoria Plzen, pur non inquadrando lo specchio in questa fase, ha comunque prodotto situazioni pericolose con una percentuale di passaggi nell’ultimo terzo superiore rispetto a quella della Lazio.
Secondo tempo: assedio ceco, sofferenza e ribaltamenti
La ripresa ha visto un Viktoria Plzen ancora più aggressivo. Dopo un solo minuto, la Lazio ha concesso una chance clamorosa con Durosinmi, fermato prima da Marusic e poi da Provedel. Il pareggio era nell’aria e si è materializzato all’8’st: punizione di Kalvach, difesa laziale disattenta e incornata vincente di Durosinmi. Il gol ha completamente sbilanciato la partita a favore dei cechi, che hanno iniziato a spingere con costanza. Baroni ha provato a dare stabilità inserendo Lazzari per Tavares, ma la Lazio ha continuato a soffrire.
Con il Viktoria che cresceva nel possesso palla, arrivato al 62% nel secondo tempo, la Lazio ha visto ridursi le proprie opzioni offensive. Il dato sui tocchi nell’area avversaria è eloquente: solo 3 nel secondo tempo contro i 18 dei cechi, un sintomo di quanto la squadra di Baroni abbia perso campo e soluzioni. Inoltre, gli uomini di Koubek hanno prodotto un xG di 1.13 nella ripresa, nettamente superiore a quello della Lazio (0.16), segno che le occasioni più limpide sono state tutte del Viktoria.
Dopo l’ingresso di Vecino e Tchaouna per dare nuove energie, la situazione è precipitata al 77′ con l’espulsione di Rovella per gioco pericoloso, dopo revisione VAR. Ridotta in dieci, la Lazio ha iniziato a subire in maniera evidente. Al 90′, quando sembrava ormai indirizzata verso il pareggio, ha perso anche Gigot per un’entrata scomposta su Adu.
L’epilogo folle e il gol di Isaksen
A quel punto, con la Lazio in nove, il Viktoria Plzen ha sfiorato il gol più volte: prima con Vydra, poi con Adu, entrambi fermati da un eroico Provedel. Poi, all’ultimo respiro, è accaduto l’impensabile. Un lancio lungo di Provedel ha trovato Guendouzi in posizione avanzata, il francese ha avuto la lucidità per servire Isaksen, che con un meraviglioso sinistro a giro ha trovato il gol della vittoria al 98′. Una rete che ha mandato in estasi la panchina laziale e che ha scritto una delle pagine più incredibili della stagione biancoceleste.
Nostante le difficoltà, la Lazio ha trovato il successo con una prestazione di cuore più che di qualità. I numeri raccontano un match in cui il Viktoria Plzen ha imposto il proprio ritmo nel secondo tempo, creando più occasioni e alzando i propri indici offensivi, mentre la Lazio ha resistito con un Provedel decisivo e una difesa che ha saputo stringere i denti nei momenti chiave.
Il ritorno sarà una battaglia: la Lazio avrà bisogno di più lucidità, meno errori e maggiore brillantezza per evitare di soffrire di nuovo. Ma la consapevolezza di poter vincere anche in condizioni proibitive potrebbe essere la chiave per affrontare la gara di ritornoc on uno spirito diverso.